Svegliarsi all'alba e meditare nel "silenzio" della campagna dei Castelli Romani e 'un'esperienza molto arricchente.
Il silenzio è "cosa viva" ha scritto Chandra L.Condiani. Seduta di fronte al sole che sorge, accompagnano i miei respiri il cinguettare festoso degli uccelli che non riesco a distinguere tra una cincarella, un pettirosso ma sicuramente un merlo, e tutti insieme annunciano l'alba. E poi lo stormire delle foglie, delicato e impercettibile segue il fluire dell'inspirazione e dell'espirazione. La presenza è riconoscere quello che c’è, cogliere gli istanti che passano e partecipare al fluire dell’esistenza momento dopo momento.
Vibranti sensazioni e non rumori.
Afferrare il significato del silenzio che non è assenza ma presenza.
Il silenzio è propedeutico alla comprensione, all'apertura dell'altro verso l’altro, alle sensazioni interne e a quelle esterne, è meditare e cercare vie d’entrata nell'essere e nel sentire.
Ascoltare semplicemente come ci si sente, stare con le percezioni del momento e poi scoprire che c'è una spazialità tra i suoni e i silenzi, un’istante e poi svanire.
Il silenzio quindi non è mancanza di suoni ma un suono potente.
Switch off, spegnere e fermarsi qualche istante, non importa quanto durerà questo momento, ma è essenziale per espandere la consapevolezza e favorire la percezione dello spazio interno e piano piano mentre il sole si alza scoprire quanto la spazialità del silenzio espanda la consapevolezza del Sé e lasci andare il chiacchiericcio della mente per una calma interiore
(dott.ssa Enza Gentile psicologa- psicoterapeuta -istruttore senior di mindfulness)