
Oggi 12 aprile 2020 siamo tutti o quasi tutti nelle nostre case.
Si legge, si sente, da molti giorni, che il tempo del coronavirus ha stravolto davvero le nostre abitudini, la nostra vita e IL MONDO.
Ha tirato su un muro immaginario, una barriera invisibile che separa gli uni dagli altri, alimenta paure e fantasie negative, sogni di morte e insonnia. A volte vivere nella stessa casa perché si è costretti, esaspera e turba i comportamenti delle persone ed alza l’incomunicabilità. Aleggia la paura del “virus” selvaggio, sconosciuto che non risparmia nessuno: forti, potenti, deboli, piccoli e grandi.
La Pasqua è la festa più importante della cristianità.
Da un punto di vista etimologico il significato di Pasqua deriva dalle parola “pasah” che significa “passare oltre”, per gli Ebrei era passare il Mar Rosso verso la Terra Promessa.
I cristiani riprendono lo stesso concetto di “passaggio”: dalla morte alla Resurrezione di Cristo.
La parola italiana Pasqua deriva da una tradizione greca di “pasche” che fa riferimento a “patire” ossia alla sofferenza, la Passione e la Resurrezione di Cristo.
Il significato psicologico di Pasqua è saper andare oltre le avversità, vivere e poi superare il dolore, la sofferenza, acquisire forza che guidi nei momenti difficili. La sfida è accettare di prendere coscienza, essere consapevoli, di un capovolgimento dei valori che ci indica la strada per cui vale la pena veramente di vivere.
La Pasqua è “andare” dice un famoso detto di cui non conosco le origini: “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”.
L’annuncio di Gesù risorto è “andate”.
La Pasqua è divenire dinamico, risveglio, abbracciamo i nostri cari vicini e lontani e il mondo intero in un rito di “fratellanza” nel rispetto delle regole che ci proteggono e richiamano “l’Adulto” che è dentro ognuno di noi , nel rispetto di questa umanità sofferente per le perdite, la fragilità e la concreta incertezza economica del futuro. RISORGEREMO.
BUONA PASQUA