
La “quarantena” a causa dell’emergenza coronavirus si prolunga fino e oltre la settimana di Pasqua, la prima festa importante dopo il solstizio di primavera.
Siamo sospesi nel tempo e ristretti nello spazio casalingo che non è scandito dai ritmi della quotidianità di un passato recente. All’inizio era intrigante, le persone hanno approfittato della reclusione forzata per riordinare gli archivi, le case, creare, parlare con gli amici lontani, lavorare. Poi come reazione alla paura è esploso il boom della cucina: pane, pizza, torte in poco tempo hanno fatto sparire tutti i tipi di farina e lievito.
In questa situazione tutti possiamo essere sottoposti a stress fisico e psichico: la paura del futuro, il timore del ritorno alla normalità, il pensiero di non poter uscire dalla pandemia, il pensiero che non sarà più come prima.
Quando si è stressati è facile trovare conforto nel cibo e cedere alla “fame nervosa”.
Cos’è la “fame nervosa” che può accompagnare le persone nelle lunghe giornate a casa?
Gli esperti del comportamento alimentare la chiamano “Emotional Eating” ed è un impulso inconsapevole a consumare cibo in modo automatico, una difesa alle frustrazioni, all’ansia, allo stress e alla solitudine.
Il cibo diviene il mezzo per fronteggiare le situazioni difficili.
Gli eventi stressanti provocano un cambiamento nella regolazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA). Studi scientifici sugli animali hanno dimostrato che l’attivazione di questo asse influenza notevolmente il comportamento alimentare.
Negli uomini invece il rilascio di cortisolo, ormone dello stress, aumenta, sollecita, le persone non solo a mangiare ma anche a prediligere i cibi grassi o zuccherati e i fast food, cibi veloci.
Quindi la” fame nervosa” non è collegata con il bisogno fisiologico di mangiare ma alle emozioni.
Il paradosso è che questo tipo di fame provoca un peggioramento dell’umore attuando un circolo vizioso:
mangio, mi sento colpevole, non sono sazia, rimangio.
In queste giornate per alcune persone la” zona rossa” è la dispensa della casa aldilà dei divertentissimi sketch che girano sui social.
Come possiamo fare per superare la “fame nervosa”?
Quando siamo spinti a consumare cibo in modo persistente, quando ricorriamo al cibo come “carezza” o come “placebo” all’ansia, fermiamoci un attimo, portiamo la nostra attenzione e consapevolezza a quello che stiamo facendo, lasciamo andare il giudizio che abbiamo su di noi e per quanto possibile sintonizziamoci con le nostre emozioni del momento.
Se ci accorgiamo che il nostro eating (mangiare) è mindless (irragionevole) diamoci il permesso di accettare la debolezza, proviamo a imparare a fare uno spuntino consapevole , evitando di “trangugiare” cibo come consolazione ai patimenti , accettiamo ciò che è divenendo consapevoli del momento presente e delle sue
sfumature. Porgiamo dunque l’attenzione alle nostre esperienze emotive e sensoriali, attimo dopo attimo. La mindfulness può essere di aiuto.
SPUNTINO CONSAPEVOLE
PRIMO PASSO
Quando avete la sensazione di aver fame fermatevi un attimo e cercate di portare consapevolezza al respiro. Fate 2 respiri.
Sintonizzate la vostra consapevolezza a cosa vi induce a mangiare, fame fisiologica? Quanta fame avete?
Ma è proprio fame? Possiamo riconoscere se è noia, se ci sentiamo stressati, abbandonati, soli, se il nostro partner è preso da altro, se i nostri figli non ci ascoltano, dal desiderio di libertà etc.
Da cosa è attivata la voglia di mangiare?
Se è fame fisiologica, non avete mangiato, avete mangiato di corsa, avete mangiato mentre studiavate …
Allora datevi il permesso di uno snack.
SECONDO PASSO
Scegliete in modo ragionato il vostro snack e comunque scegliete quello che preferite in modo assoluto.
TERZO PASSO (Saggezza esteriore)
Siate ragionevoli nella quantità. Uno spuntino congruo vi farà sentire soddisfatti.
QUARTO PASSO (Saggezza interiore)
Sintonizzatevi con il corpo. Assaporate il cibo, mangiate lentamente, concentratevi sul piacere che il cibo vi offre a livello di gusto, ai piacevoli segnali delle papille gustative.
Prendete una piccola quantità di cibo per volta è assaporate e godetevi il cibo con tutti i sensi magari socchiudendo gli occhi.
Datevi il permesso di cogliere gli odori, il sapore e i suoni mentre mangiate a poco a poco.
QUINTO PASSO
Siate flessibili, curiosi e se potete condividete il tempo dello spuntino in compagnia
Potete portare questa esperienza anche hai pasti più importanti. Condividerla con la famiglia come modo sano di mangiare. Se esplorate il cibo con la mente e il corpo la qualità del vostro nutrimento cambierà.
Provate!!