
"The half of It" tradotto in italiano con “L ‘altra meta”, letteralmente significa “con il resto della storia”o “ la meta delle cose”, è un film di Alice Wu del 2020 prodotto sulla piattaforma di Netflix.
La trama è semplice, la storia si svolge nella piccola cittadina di Squahamish, Canada. La protagonista della storia è Ellie Chu, una studentessa estremamente brillante, geniale, all’ultimo anno di liceo.
E’ una ragazza molto introversa che vive un dramma familiare. Il padre ingegnere immigrato a Squahamish dalla Cina in cerca di fortuna, in realtà fa il lavoro di guardiano dei binari di una stazione . Alla morte della moglie cade in una profonda depressione e Ellie si deve occupare di lui, sostituendolo nel suo lavoro, nel mantenimento della famiglia gestendo un business di vendita di saggi e componimenti per alcuni compagni della sua classe.
Un bel giorno, la sua routine viene spezzata dall'incontro/scontro con il giocatore di football Paul Munsky, un ragazzo semplice che non riesce ad esprimere le sue emozioni, impacciato, primitivo e poco colto ma con un ‘idea fissa di trasformare l’azienda familiare .
Si è innamorato di Aster, figlia del pastore, bella, gentile, raffinata e colta, molto popolare tra i compagni di scuola.
All’inizio Ellie non vuole accettare di aiutare Paul a scrivere per lui lettere d’amore ad Aster Flores ma riceve una chiamata dalla compagnia erogatrice di luce che sta per staccare la corrente in casa e quindi è costretta , per soldi, ad accogliere la richiesta del compagno.
Nasce così inaspettatamente un’amicizia profonda tra i due ragazzi che non è solo “mutuo aiuto” ma l’incontro di due anime che cercano la loro identità, sperimentano la ricerca dell’amore, tra intimità, passione e impegno di desideri repressi in una cittadina con credenze, luoghi comuni tipici di alcune realtà americane ma in senso universale di tutte le cittadine provinciali.
Ellie non ha un buon rapporto con la sua femminilità, si veste come una matrioska per nascondere le sue forme, non considera il suo corpo, è pudica, un maschiaccio. Lei utilizza il meccanismo dell’intellettualizzazione, tipico degli adolescenti, mentalizzando e rimanendo staccata dalle provocazioni e dagli attacchi dei “bulli” della cittadina.
Se L’amore adolescenziale è caratterizzato dall'idealizzazione totale della persona amata attraverso cui rispecchiarsi e trovare le parti migliori di sé, anche Paul si rispecchia nell’interiorità matura di Ellie per arrivare a se stesso, per conoscersi e dare voce ai suoi desideri e sogni e si perde in Ellie.
Ellie in questo triangolo comunicativo, cerca inconsapevolmente una seconda via per coltivare le affinità che scopre piano piano di avere con Aster e si identifica con Paul e i sentimenti per Aster si rivelano e si sovrappongono differenziandosi da quelli di Paul e la sua ricerca di conquistare la ragazza diviene personale, viscerale e si sovrappone a quella di Paul
Ma quello di Ellie non è inizialmente amore desiderato ma neanche immaginato, è una scoperta che piano piano prende vita nella ragazza e solo alla fine del film audacemente si rivela; esce dal ripostiglio dell’inconscio e fa coming out durante una funzione in chiesa, dove Il velo che copre l’ ipocrisia e le congetture degli adulti per i giovani cade e la verità risuona fastidiosa reale, come un tuono.
Ellie ha il coraggio di rompere gli schemi, la lucidità di affermare con forza il suo Io ed è allora che la sua energia trascina i ragazzi ad andare verso il futuro sognato, nella consapevolezza che tutto può accadere, che tutto può essere perché l’amore giovanile come racconta Jacques Prévert si manifesta davanti agli occhi disapprovanti e indignati degli adulti perché ha una grande vitalità che supera i confini delle sovrastrutture egoiche del mondo degli adulti e può anche avvolgerli.
La narrazione del film apparentemente è semplice e dinamica perché lascia allo spettatore la possibilità di cogliere le sfumature e di comprendere fino in fondo la sensibilità dei giovani personaggi; i temi dell’omosessualità, della religione, dell’immigrazione, delle tradizioni, sono trattati con delicata e impercettibile leggerezza, sfiorati ma incisivi. Non una storia vissuta, reale ma una storia possibile.
Il finale potrebbe sembrare melenso ma è pur sempre un inno alla vita, un inno alla possibilità di vivere fino in fondo le scelte senza il pregiudizio e i costrutti dei grandi che pensano al posto dei figli. Gli adulti come già accennato, spesso si fermano ad una lettura superficiale e di facciata dei bisogni dei giovani e lo spettatore potrebbe cadere nello stesso errore di guardare ai personaggi con gli occhi di chi vede e si ferma alle apparenze e alla semplicità del teen dramma.
Ma nella semplicità spesso si nasconde la complessità.
La fotografia è molto curata, sembra riflettere gli stati d’animo dei giovani in formazione e dà la percezione del passaggio da un’epoca ad un’altra, attivando il desiderio ontologico dello spettatore di riconoscere in maniera ambigua i sentimenti dei protagonisti
Nel film si parla anche dell’amore della madre di Ellie per il cinema; il padre e Ellie mangiano davanti alla televisione è sembra che c’è un momento nel film che è la “parte migliore” che non può essere interrotto da nulla…. anche Paul quando va casa vede film con loro. Come se il linguaggio del film desse da una parte immobilità e dall’altra restituisse la verità sulle cose, che la fotografia del film tende a sospendere tra un prima e un dopo
La scenografia è costruita con intelligenza matematica perché affronta, lasciando allo spettatore la comprensione profonda, tutte le tematiche dell’identificazione sessuale, dell’accettazione, dei sentimenti aggrovigliati e la ricerca di senso del Sé nell’altro.
I giovani attori, poco conosciuti, sono molto bravi.
Il film merita di essere visto perchè in modo originale insegna che l'amore è anche amicizia, affetto, consapevolezza e coraggio di essere se stessi.
Enza Gentile psicologa-psicoterapeuta